Statistiche sull’uso di animali nella vivisezione

Sono stati pubblicati a giugno 2015, nella Gazzetta Ufficiale del 17-6-2015, i dati sull'»utilizzo di animali ai fini scientifici per il triennio 2010-2012″, vale a dire le statistiche degli animali usati per la vivisezione in Italia in tale triennio. Si possono scaricare le tabelle di dettaglio del sito della Gazzetta Ufficiale del Governo.

Anche se vengono sempre pubblicati con 2-3 anni di ritardo, e se è un conteggio molto triste da esaminare, tali dati sono utili per valutare come cambia nel tempo l’utilizzo di animali nei laboratori di vivisezione e se si nota qualche passo avanti.

In questo triennio, il totale di animali usati è passato da 2.602.773 (una media di 867.591 l’anno) a 2.328.342, una media di 776.114 l’anno: vale a dire un 10% in meno, quindi questa è decisamente una buona notizia. Dato che anche nel triennio precedente vi era stata una diminuzione, anche se meno cospicua (del 5%) rispetto al passato, speriamo che questo significhi che la tendenza è verso una costante diminuzione.

Campi di applicazione

Esaminiamo il numero di animali usati nel triennio nei vari settori, commentando come aumentano o diminuiscono in percentuale.

1.237.667 animali, il 53% del totale, sono stati usati per la ricerca di base. Rispetto al triennio precedente sono stati usati quasi 38 mila animali in meno (il 3% in meno), però la percentuale sul totale è ancora aumentata. Se prima la ricerca di base costituiva il 49% della vivisezione, ora ha superato la metà, arrivando al 53%.

418.755 animali nella ricerca e sviluppo di farmaci, il 17,9% del totale, con un decremento rispetto al triennio precedente del 32%.

335.374 animali usati nei test obbligatori per legge specifici per i farmaci, il 14% del totale, con un aumento di quasi il 5% rispetto a 3 anni prima.

175.236 animali per i test tossicità, il 7,4% del totale, con un decremento dell’11% rispetto al triennio precedente.

85.485 animali sono stati usati per la diagnosi di malattie, il 3,6% del totale, con un aumento del 13% rispetto al triennio 2007-2009.

73.681 animali usati nei test obbligatori per legge per la produzione di farmaci a uso veterinario, il 3% del totale, con un incremento del 16% rispetto al passato.

25.323 animali sono stati usati per «altro», un 1% del totale, circa la metà rispetto agli anni precedenti.

3.192 animali usati per la didattica, lo 0,1% del totale, con un triste incremento del 66% rispetto al triennio precedente.

Uso di animali nella ricerca di base

Se è vero che c’è stata un piccola diminuzione numerica nell’uso di animali in questo campo, essa è stata molto meno marcata rispetto ad altri campi, quindi di fatto la ricerca di base continua a essere la fetta più consistente nella contabilità degli animali uccisi in laboratorio. Siamo ormai al 53% del totale, e questo significa che la mentalità di chi usa animali nella ricerca di base non si evolve, rimane legata al passato, a questi metodi non scientifici, obsoleti.

All’interno della ricerca di base, il maggior utilizzo di animali – il 43% – si ha nello studio di «altre malattie umane» non meglio specificate, mentre tra quelle «catalogate», i due settori che uccidono più animali sono quelli dei «disturbi nervosi e mentali umani» e del cancro (22,6% e 25% rispettivamente). E’ sempre demoralizzante vedere che persone che si definiscono «ricercatori» possano seriamente pensare di ricavare dati utili sui «disturbi nervosi e mentali umani» studiando topi e ratti.

Il 5,3% di animali viene usato per lo studio delle malattie cardiovascolari umane, il 4% circa viene usato per studi veterinari.

Dati contrastanti sui test obbligatori per legge

Mentre i test su animali per la ricerca di base non sono MAI obbligatori per legge, ma sono una precisa scelta dello sperimentatore, nei precedenti 9 anni l’uso di animali per i test obbligatori per legge ha sempre avuto un trend discendente, sia per quelli normativi specifici per i farmaci che in quelli più generici di tossicità delle sostanze chimiche. In quest’ultimo triennio, invece, mentre si conferma una diminuzione per i test di tossicità (-11%), vediamo un aumento del 5% di quelli specifici per i farmaci, notizia dunque negativa. In compenso, continuano a diminuire in modo cospicuo (-32%) gli animali usati per la ricerca e sviluppo di farmaci.

Conclusioni

Come già evidenziato da 12 anni a questa parte, il nemico numero uno da combattere nel campo della vivisezione sono i ricercatori che scelgono – senza alcun obbligo di legge – di usare animali nella ricerca di base, vale a dire, sostanzialmente, quella che studia le malattie umane, forse la più inutile in assoluto, visto che i topi non sono certo esseri umani in miniatura e le malattie di cui vengono fatti ammalare sono completamente artificiali.

Ancora una volta mettiamo in luce come questa vivisezione la paghiamo noi, con le nostre tasse, le nostre donazioni, il nostro 5 per mille.

E’ importante informare le persone, spiegando che per bloccare la sperimentazione su animali in questo campo occorre rifiutarsi di fare donazioni «per la ricerca» a tutte le associazioni che le usano in parte per finanziare ricerche su animali. Sono tutte le più famose – AIRC, AISM, ANLAIDS, Telethon, Trenta ore per la vita, ecc. – ma anche molte di quelle più piccole.

Si può informare con sit-in, manifestazioni, scrivendo lettere ai giornali, con materiali informativi cartacei distribuiti nei negozi e alle singole persone o in buca delle lettere. Ci sono due campagne attive su questo, dotate ciascuna di un pieghevole apposito da distribuire. Vi invitiamo a leggere queste pagine, richiedere i pieghevoli e partecipare agli eventi che vengono di volta in volta organizzati sul tema. Grazie!

Campagna «Per una ricerca di base senza animali» – per sapere chi finanzia la vivisezione e chi no.
Campagna «Il 5 per mille dallo a chi vuoi ma non alla vivisezione» – per invitare a fare attenzione non solo alle donazioni, ma anche alla destinazione del nostro 5 per mille delle tasse.

Fonte:
NoVivisezione.org, Dati sulla vivisezione in Italia del triennio 2010-2012: commenti, agosto 2015

Notizia dal progetto di AgireOra Network: ‘NoVivisezione.org. Novivisezione.org è il punto di riferimento in Italia per l’informazione antivivisezionista, sia dal punto di vista etico che scientifico, con articoli, notizie, materiali. [ Dettagli sul progetto ‘NoVivisezione.org’ ]