L’addio al suo migliore amico in ospedale.
La cagnolina nascosta in una borsetta per l’addio al suo migliore amico in ospedale.
Vi raccontiamo oggi una storia commovente apparsa nel web tempo fa e che ci ha fatto molto riflettere.
Quando infatti stiamo male o addirittura pensiamo a situazioni come questa, ricoveri ospedalieri, la fine della nostra vita, chi non vorrebbe accanto il suo compagno? condividiamo una intera vita con i nostri amici, emozioni, e tanto amore,ed allora perchè ci vietano di stare insieme a loro nel momento più difficile della nostra vita?.
Ma qualcosa in Italia si muove:
Milano, del 29 dicembre scorso, quando la Giunta regionale ha approvato il “Regolamento per la tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo”. Come ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, “cani, gatti e conigli possono accedere agli ospedali e alle case di riposo, secondo le condizioni di sicurezza stabilite dalle strutture sanitarie o sociosanitarie, rispettando i requisiti minimi del regolamento: gli animali devono essere accompagnati da maggiorenni, i cani devono essere muniti di museruola e condotti a guinzaglio; gatti e conigli, invece, dovranno essere alloggiati nel corretto trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all’ospite”.
Diritti (animali) e doveri (umani)
La novità assoluta sta nel fatto che i nostri amici animali possono entrare non solo nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per attività di pet therapy, ma anche per far visita ai propri cari.
La Nostra Storia :
In un ospedale del Missouri un uomo stava perdendo la sua battaglia contro il cancro. Nell’ora dell’addio gli hanno fatto incontrare per l’ultima volta la sua migliore amica, una cucciola di cane.
Per riuscirci l’hanno nascosta in una borsetta, aggirando così le regole dell’ospedale, con la complicità delle infermiere.
La storia è stata condivisa in Twitter dalla nipote Ellie Miguel. «Mio nonno, che ha combattuto un paio d’anni contro il cancro, amava Lil Fee, la sua cagnolina – ha detto Ellie a Yahoo news –. Le infermiere avevano sentito spesso mia nonna parlare di Lil Fee. Quando le sue condizioni si sono aggravate, le hanno suggerito di portarlo per un ultimo saluto, nascosto dentro una borsetta».
Ellie ha spiegato che il nonno era già incosciente quando Lil Fee gli ha fatto visita: «Ma per la prima volta durante quel giorno, ha mosso il suo braccio come se volesse accarezzarla. È stato emozionante, non lo dimenticherò mai».
Una storia simile l’aveva raccontata, sempre su Twitter, Shelby Hennick, una ragazza californiana. Aveva finto una gravidanza per nascondere il cagnolino della nonna sulla pancia. Lo aveva portato in ospedale, giusto in tempo per un ultimo abbraccio.