Proteste dei residenti attorno al mattatoio per le grida delle bestie.

Rabbia per i versi dei capi in attesa di essere uccisi. Il gestore: rispettiamo gli animali, a verificarlo c’è un veterinario.

CECINA. Varcano i muri del macello comunale i grugniti. E arrivano alle orecchie di chi si trova a passeggiare in zona Ladronaia con il proprio cane. L’effetto si amplifica dal conoscere la sorte di quegli animali. Tanto che c’è chi evita di frequentare la zona. Un fatto di sensibilità e di coscienza. I racconti traducono quei versi in «grida», ma anche in «urli e lamenti».

E poi c’è una domanda: «Perché quelle bestie vengono portate al macello di venerdì pomeriggio o sabato mattina e li tengono lì fino al lunedì che è il giorno della macellazione a lamentarsi?». E ancora: «Se fossero foraggiati e abbeverati come prevedono le norme non urlerebbero così».

Le testimonianze si rincorrono. «Chi porta a passeggio i cani alla Ladronaia si tappa le orecchie. A volte le grida si sentono dal piazzale del supermercato Lidl». Anche alcuni cittadini che abitano nelle vicinanze non possono che dirsi rammaricati. E ancora: «È una questione di rispetto dei diritti degli animali, chi è che deve controllare?».

In fila si mettono episodi recenti: il ponte dell’8 dicembre, durante le festività di Natale.
Sensibilità a parte alle autorità non risultano situazioni in cui venga meno l’attenzione al benessere degli animali. E nella struttura quando arrivano gli animali e nei giorni di macellazione è sempre presente un veterinario dell’Azienda sanitaria 6 di Livorno. Semmai c’è una questione che è figlia di una localizzazione ormai inadeguata.

«Il macello quando è nato si trovava alla periferia di Cecina mentre oggi è inserito nell’abitato – afferma il sindaco di Cecina Samuele Lippi –. Obiettivamente è una localizzazione inadatta e più volte è stata avanzata l’ipotesi di una diversa localizzazione». Al di là delle scelte individuali il Macello comunale è una realtà d’impresa che svolge un servizio prezioso. «In Toscana c’è solo un’altra realtà pubblica, a San Miniato – dice Lippi – E in zona è l’unico punto di riferimento per gli allevatori». Un impegno però il sindaco se lo prende. «Invierò una lettera alla società che gestisce il macello con la richiesta da girare agli allevatori di evitare soste lunghe degli animali nella struttura, considerato che è inserita in ambito urbano».

Il macello comunale dal 2010 è in gestione alla società 3M Srl, di cui è legale rappresentante Johnny Di Marco. «La sosta al macello può capitare per suini e bovini – spiega –, ma il fatto che si avvertano i versi degli animali non significa che vengono maltrattati. Il benessere animale è tra le linee guida che dobbiamo rispettare e che controlla il veterinario dell’Asl». E aggiunge: «Anche nel momento in cui gli animali vengono foraggiati fanno rumore».

Negli anni scorsi le province di Livorno e Pisa hanno sostenuto economicamente, nel totale 50.000 euro, la riqualificazione del mattatoio per l’ottenimento del certificato Ce dell’impianto.
Il mattatoio svolge una funzione di servizio per allevamenti e macellerie della zona. «È una vecchia struttura, ma importante altrimenti le aziende dovrebbero andare a San Vincenzo o Grosseto». Perché se si tratta di aziende del territorio gli animali finiscono per sostare a lungo nel macello di via Magona vecchia? «È una questione logistica, ma ci sono aziende che insieme alle bestie inviano anche il loro mangime nonostante siamo attrezzati
per foraggiare gli animali».

All’interno della struttura ci sono i box per il ricovero degli animali «che vengono divisi in base all’allevamento di provenienza, altrimenti nel caso dei suini se non fossero dello stesso castro finirebbero per mordersi tra loro».

E Noi cosa possiamo fare? certamente divulgare con estrema compassione ciò che accade a delle vite indifese prima che diventino cibo. Nel 2017 è un’assurdo che si uccida ancora per nutrirsi.

Tutti uniti dobbiamo informare e cercare di prodigarci per far conoscere l’alimentazione vegana, solo così possiamo aiutare.

Aiutaci anche tu per loro. Grazie.

Proteste dei residenti attorno al mattatoio per le grida delle bestie

 

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