A Camaiore si sgozza in piazza
E’ accaduto ieri 12 Settembre, Una festa Islamica in Italia, in Toscana, a Camaiore nella riviera della Versilia «con sozzamento pubblico di un capretto»
Questo rito che non appartiene alle nostre tradizioni è un rito Mussulmano, violento, feroce, che provoca agonia e morte lenta all’animale che ne è vittima, e che è consapevole di ciò che gli accade; si chiama «il rito Halal».
Chi aderisce a queste barbarie ritiene che : perché il cibo possa essere considerato ḥalāl ( Puro !!) esso non deve essere una sostanza proibita e la carne deve essere stata macellata secondo le linee guida tradizionali indicate nella Sunna (gli animali devono essere coscienti al momento dell’uccisione che deve essere procurata recidendo la trachea e l’esofago e sopravvenire per il dissanguamento completo dell’animale), conosciute come dhabīḥa. Questa è la più rigida definizione di ḥalāl. Questa linea di pensiero è di gran lunga la più diffusa tra i musulmani, perché fedele alle prescrizioni islamiche un’uccisione dell’animale senza alcun tipo di stordimento preventivo, il decesso avviene a seguito di dissanguamento totale dovuto alla recisione delle carotidi. Una sofferenza atroce che dura anche svariate ore, andando quindi in totale contrasto alle normative sul benessere animale e alla sensibilità dell’opinione pubblica sempre più incline al riconoscimento di una maggiore tutela degli animali, anche quelli destinati alla macellazione”.
Ieri quindi a CAMAIORE il 12 settembre Duemilasedici anni dopo Cristo a nella zona del Magazzeno, i musulmani hanno festeggiato la festa dello sgozzamento, un vero e proprio sacrificio animale. Questa la segnalazione arrivata alla stampa. “il Comune di Camaiore ha permesso che questa nefandezza medioevale venisse compiuta su un terreno pubblico e con l’autorizzazione”. Le testimonianze parlano di almeno un capretto sgozzato con – forse – un machete, con i belati dell’animale ben udibili tutto intorno, la festa dello sgozzamento che celebra l’episodio del Corano in cui Dio mette alla prova la fede di Abramo chiedendogli di sacrificare suo figlio, poi salvato da un angelo e “sostituito”da un animale. Si tratta di un rito che si perpreta tramite lo sgozzamento di un animale che deve essere necessariamente un ovino, un caprino, un bovino o un camelide. A procedere all’atto rituale deve essere un uomo, il quale invocando Dio dovrà effettuare l’uccisione di un animale in un sol colpo attendendo poi, che tutto il sangue sia defluito dal corpo per permettere che la carne sia purificata (il sangue nella religione mussulmana è impuro, dunque la macellazione ne impone lo svuotamento totale dal corpo dell’animale).”
Restiamo senza parole dinnanzi all’ennesimo episodio di violenza che che non appartiene alla nostra cultura e che tranquillamente ora viene accettato come » Festa pubblica» senza nessun divieto in una piazza !!!! in un paese che si definisce » Civile «.
Per stasera, nei luoghi del sacrificio, era in programma una fiaccolata: “E’ un rito sacrificale di una religione che non appartiene ala nostra cultura, e contro i nostri principi di essere vegani e di diritti di uguaglianza di ogni individio, umano o animale”. Il ritrovo era alle 19.30 al parcheggio della Coop.