COLUSSI: STOP ALL’OLIO DI PALMA E NUOVO PACK

Il 2016 è iniziato sotto il segno dell’innovazione per lo storico marchio di biscotti di Colussi Group, che ha scelto di puntare su ingredienti sani e sostenibili, eliminando l’olio di palma

Colussi all’insegna dell’innovazione a tutto campo. Il colosso dolciario da 400 milioni di fatturato annuo ha scelto di puntare su ingredienti sani e sostenibili per l’ambiente, ma anche su un nuovo packaging.STOP ALL’OLIO DI PALMA – Per andare incontro alle esigenze del consumatore, sempre più attento agli aspetti salutistici dei prodotti, lo storico marchio dei biscotti ha eliminato l’olio di palma da tutte le referenze sostituendolo con l’olio di girasole, il che ha comportato una riduzione dei grassi saturi di oltre il 30% sull’intera linea. A ciò si aggiungono l’utilizzo di uova fresche da galline allevate a terra e la scelta di far ricorso, dove possibile, a materie prime italiane. L’offerta, inoltre, si è arricchita di quattro frollini (scintille, re di cuori, foglie magiche, signorciock) preparati con farine poco raffinate.OLIO DI PALMA: COSA NE PENSANO I CONSUMATORI?

PACKAGING, NUOVO LOGO – “Il packaging rafforza i venti di novità: il prodotto è in primo piano perché è il protagonista, poi c’è il nuovo logo nei colori istituzionali giallo e azzurro, e in bella vista tutte le informazioni che semplificano la vita al consumatore, come l’ingredientistica utilizzata, l’italianità del prodotto, i rimandi al sito nostro sito web e alla pagina Facebook, nonché la completa riciclabilità della confezione – spiega Massimo Crippa, direttore commerciale di Colussi Group –”.

PROSPETTIVE FUTURE – Quanto al futuro, il gruppo si aspetta ottimi risultati. “Attualmente, per il segmento dei frollini abbiamo il 2% di quota di mercato mentre per i secchi il 17%, ma le innovazioni appena lanciate ci fanno essere molto ottimisti sui prossimi traguardi. Tra l’altro stiamo ultimando i dettagli della campagna pubblicitaria, il budget è elevato e utilizzeremo tutti i mezzi di comunicazione, dagli spot tv ai canali social, per raggiungere i consumatori – conclude Crippa–”.

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