Lettera a Papa Francesco
Isabella Santacroce è un’artista poliedrica. Scrittrice, pittrice, attrice, autrice di testi insomma una vita totalmente vocata all’arte.
Ma Isabella Santacroce è anche vegana e convinta animalista che ha scritto una straordinaria e toccante lettera indirizzata a Papa Francesco, in cui fa una lucidissima analisi su quanto i messaggi di amore e compassione, di cui la chiesa cattolica si fa portatrice, siano ipocriti e ad esclusivo appannaggio della specie umana.
Soprattutto ora con l’apertura dell’Expo, mondo parallelo dove gli animali, esseri senzienti con pari diritti e pari dignità, non sono considerati, ma anzi abusati, uccisi, derisi, si è posta la questione sulla sostenibilità del pianeta e la nutrizione di 900 milioni di persone che non hanno accesso al cibo, a causa dello sfruttamento delle risorse da parte delle multinazionali, sponsor di questa enorme fiera dell’ingordigia.
Ecco la lettera
“Caro Papa Francesco,
Le scrivo per dare voce a quei volti che Lei non ha ricordato nel suo discorso vergognosamente antropocentrico per l’inizio dell’Expo: i volti degli animali.
Avrebbe dovuto, perché all’Expo, a questa spietata mensa funebre, di quei volti sono esposti i corpi straziati, più o meno ornati, quasi fossero oggetti, soprammobili, souvenir e non creature assassinate per l’ingiustificabile piacere di appagare l’insaziabile acquolina della gola umana.
Le chiedo: l’esibizione di carne macellata, cotta e servita in piatti guarniti con cura, all’interno di una manifestazione è una necessità o è un reato?
Io credo sia un reato, visto l’art. 544-bis del Codice Penale, ai sensi del quale, in mancanza di una reale necessità di nutrirsi di carne, l’uccisione di un animale è una crudeltà che dovrebbe essere punita con la reclusione.
L’organismo umano non ha bisogno di proteine animali, questo è scientificamente provato e quindi, cibarsene equivale a diventare complici di un crimine.
Lei, nel suo discorso, non ha voluto, o non ha ritenuto di affrontare il vero problema dell’alimentazione umana: la condizione animale!
Non ha speso una sola parola sull’animalicidio, su questo infame e terrificante olocausto perpetrato quotidianamente dagli esseri umani nei confronti della vita.
Come non ha indicato l’ambigua e luttuosa realtà delle multinazionali del profitto, che sponsorizzano eventi come l’Expo per dare un’immagine pulita di sé, che in realtà non esiste.
Dietro l’ingannevole messa in scena del fine ecologico e umanitario nei fantasmagorici padiglioni presenti all’Expo, vi è solo mistificazione, devastazione e sofferenza alla quale, anche voi, come Santa Sede, partecipate.
Non me ne voglia: Lei sa, che molte di queste multinazionali hanno creato veri e propri campi di concentramento dove la brutalità umana sugli animali è una pratica ininterrotta?
Lager nascosti per sottrarci alla responsabilità di sapere quali orrori sono compiuti dall’egoismo umano su vittime innocenti, prima di trucidarle, tra tormenti inesprimibili, a pugnalate e bastonate.
Papa Francesco, Lei lo sa che a volte, quando gli animali cercano di difendersi e scappare dal percorso obbligato che li porterà alla carneficina, vengono, ancora vivi e coscienti, spietatamente amputati e affettati con la sega elettrica? E che da tanto tremendo supplizio, questi esseri senzienti possono salvarsi solo morendo?
Mi lasci ripetere che Lei, nel suo comodo assunto, non ha speso una sola parola per far capire alla gente che il prezzo del nostro vivere non deve essere alla base di questa indicibile sofferenza.
Nel suo discorso, ha parlato dei volti di milioni di persone che “oggi hanno fame e che oggi non mangeranno in modo dignitoso per un essere umano”.
In verità mi dica: Lei considera degno per un essere umano divorare lo strazio di un animale?
Spero di no, altrimenti Lei diviene complice di un crimine infamante perpetrato giornalmente su milioni di animali.
Ho visto animali indifesi come bambini implorare una pietà che non appartiene all’uomo. Cuccioli di bufala lasciati morire di fame nel fango. Galline ovaiole essere gettate vive nel fuoco. Mucche da latte non aver neppure la forza di reggersi in piedi. Pesci agonizzare sul ghiaccio dei banconi delle pescherie e ho visto altro ancora, un inferno sconfinato, di cui l’uomo si nutre per essere a sua volta ucciso di cancro e di altre malattie croniche: l’industria della carne ha provocato più morti di tutte le guerre di questo secolo!
Comunque sia, Lei deve sapere che non ci sarà mai pace sulla terra fino a quando non ci renderemo conto che cibarci dell’agonia di un animale equivale a condannarci alla stessa dannazione.
E allora, che senso ha pregare, quando in nome di Dio si devasta il mondo animale?
Che senso ha parlare d’amore, di riguardo, di solidarietà e “di nutrire il pianeta nel rispetto di ogni uomo e donna che vi abita e nel rispetto dell’ambiente naturale”?
Che cosa comprende per Lei l’attenzione all’ecosistema, quella a uso e consumo umano, o intende garantire la vita e il rispetto di tutte le specie viventi secondo la propria natura?
Quando Lei invita la Chiesa a essere “senza frontiere” e “madre di tutti”, di cosa sta parlando se non di una comoda e ambigua demagogia umana, giacché, non sostiene nessun diritto reale alla vita degli animali e fa passare in silenzio le atrocità commesse dall’uomo su di loro e di conseguenza anche sugli esseri umani.
Quando parlando della Terra, chiede “rispetto e non violenza” di certo parla solo di una visione blasfema della vita, che autorizza gli umani a considerare gli animali come produttori di cibo.
Questa visione è la radice di ogni male, il motivo per il quale, le generazioni future, soffriranno per la brutalità e la sete di sangue dei loro padri.
“Se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi” e “risolvere la radice di tutti i mali” dobbiamo smetterla di uccidere per avida bramosia umana, questi deboli esseri massacrati e dati in olocausto a quel Dio denaro che rende sempre più poveri i poveri e sempre più ricchi i ricchi.
Nel suo discorso Lei chiede a ogni persona che passerà a visitare l’Expo di percepire i volti di milioni di persone che oggi hanno fame. Credo Lei sappia che molte delle multinazionali del cibo presenti all’Expo si appropriano di grandi terreni, in accordo con militari, tiranni, etc., nei paesi più poveri dell’Africa, dell’Asia e America meridionale, distruggendo le piccole economie locali presenti e future, per produrvi ciò che sarà distribuito nei paesi ricchi, lasciando i paesi poveri sempre più poveri e affamati, con grandi danni per le biodiversità, terreni e falde acquifere. Come dovrebbe sapere, che quei volti che oggi hanno fame, devono il loro bisogno di cibo anche a quelle multinazionali che Lei, con il suo discorso, ha benedetto!
Da Lei, Papa Francesco, molti si attendono una posizione chiara sia nei confronti dell’olocausto animale, sia nei riguardi dell’ecocidio operato dalle multinazionali. Molte, delle quali, a mio personale giudizio, invece di essere all’Expo di Milano vestiti a festa, dovrebbero essere in un tribunale accusati per crimini contro l’umanità per i danni perpetrati contro la vita, per lo sterminio di massa, lo sfruttamento, il maltrattamento e la tortura degli animali e, non da meno, la distruzione sistematica dell’ecosistema che l’industria dei cibi di origine animale crea.
Non crede necessario Papa Francesco, insegnare alla gente e soprattutto ai bambini, che gli animali non sono prodotti da consumare, bensì individui senzienti a tutti gli effetti, da sottrarre all’orrore e al supplizio che subiscono, e che il nostro corpo non deve essere la loro bara?
Non voglio entrare nel merito né prendere in esame le giustificazioni culturali del contesto storico delle religioni abramitiche ma se veramente la Chiesa vuole affrontare l’evoluzione umana, deve opporsi ad alcuni aspetti scabrosi del pensiero giudaico, che di certo, non brilla né di spiritualità né di compassione. Pensiero che tra le altre cose, sta alla base del martirio compiuto sugli animali e, ricordarsi che a ragione, i padri della chiesa primigenia erano tutti vegetariani e ammonivano i fedeli a non consumare la carne. Per esempio, come di certo Lei sa meglio di me, San Giovanni Crisostomo, affermava: “Mangiare carne è innaturale e impuro”.
Apro una parentesi per affermare che i cristiani vegetariani e vegani, dovrebbero rifiutarsi di prendere la comunione da un prete che si nutre dello strazio degli animali. Chiusa parentesi.
Le domande che sorgono spontanee sono:
- La vita di un animale ha lo stesso valore della vita di un essere umano?
- La voglia di vivere un animale ha lo stesso valore della voglia di vivere di un essere umano?
- II dolore provato da un animale ha lo stesso valore del dolore provato da un essere umano?
- Il loro amore ha lo stesso valore del nostro amore?
Secondo me sì, con l’unica differenza che gli animali sono sempre innocenti, e pagano le colpe della follia umana in modo indescrivibile. Gli animali sono stati ridotti a martiri e il loro martirio è la nostra più grande condanna.
Lei, Papa Francesco, che è consegnatario di un valore collettivo che dovrebbe essere fondato sull’amore, quando andrà in visita all’Expo, perché questo, come da sue parole “sia un’occasione propizia per globalizzare la solidarietà” inizi a riparare alle nostre ingiustizie nei confronti degli animali portando un fiore bianco a quelle vittime innocenti, ai loro corpi assassinati che gli esseri umani osano ancora chiamare cibo, e per cui nessuno pregherà né verserà una lacrima, porti un fiore a testimoniare la pietà umana per questi nostri fratelli, che tanto hanno sofferto e tanto avrebbero voluto vivere.
Presento i miei saluti, dedicandole questa preghiera per gli animali di San Basilio Magno.
« O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro».
fonte :http://www.veganlifestyle.it/