Osteorartrosi Approccio Olistico e Vegetariano
Sembra incredibile ma è vero, la cura per l’osteoartrosi è correlata da una alimentazione vegetariana scopriamo come:
Le donne sono le più colpite, la patologia interessa le mani, i piedi, la colonna.
Per capire i sintomi dell’osteoartrosi farò una breve descrizione dell’anatomia, delle principali patologie a noi note e poi vi svelerò come intervenire tempestivamente ai primi sintomi o, come curarvi in modo naturale anche con la alimentazione, questo interessante argomento sarà di grande aiuto anche per i nostri amici a 4 zampe , ma scopriamo il perché.
Principi base :
L’osteoartrosi o artrosi o, secondo la corrente terminologia anglofona, osteoartrite (osteoarthritis), è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni. In medicina veterinaria è conosciuta anche come Degenerative Joint Disease (DJD).
È una delle cause più comuni di disturbi dolorosi, colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale, e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni di età. Durante il manifestarsi dell’osteoartrosi nascono nuovo tessuto connettivo e nuovo osso attorno alla zona interessata. Generalmente sono più colpite le articolazioni più sottoposte a usura, soprattutto al carico del peso corporeo, come le vertebre lombari o le ginocchia.
L’articolazione interessata presenta caratteristiche alterazioni della cartilagine, con assottigliamento, fissurazione, formazione di osteofiti marginali e zone di osteosclerosi subcondrale nelle aree di carico. La membrana sinoviale si presenta iperemica e ipertrofica, la capsula è edematosa e fibrosclerotica.
Classificazione:
Esistono diverse tipologie di osteoartrosi, a seconda del grado o del comportamento della stessa può essere:
- Primaria, se è causata da fattori genetici ovvero idiopatica.
- Secondaria (a traumi, interventi chirurgici, a problemi meccanici, a problemi settici)
- Localizzata (monoarticolare)
- Generalizzata (pluriarticolare).
Fattori di Rischio: e cosa succede dentro il nostro corpo.
Costituiscono fattori predisponenti all’osteoartrosi: l’obesità, il sesso femminile, parenti affetti da tale malattia, traumi articolari, stress continuo, umidità.
Uno studio del 2005 mostra che i condrociti di cartilagine artrosica presentano due recettori per l’istamina che viene rilasciata copiosamente dai mastociti nel liquido sinoviale: la presenza dei recettori è segno che l’istamina stimola i condrociti direttamente a produrre altri mediatori implicati nella lisi di tessuto della cartilagine (come gli enzimi metalloproteasi che smantellano le proteine fibrose collagene), e nella contemporanea infiammazione sinoviale (come la Interleuchina-1). Una conferma deriva dal fatto che le infiltrazioni di cortisone alleviano prontamente il dolore dovuto al suo effetto inibitorio della sensibilità periferica tessutale all’istamina e alle sostanze istaminosimili.
I livelli di istamina sono spesso elevati nel liquido sinoviale dei pazienti che soffrono di artrite reumatoide. Un certo numero di fattori nutrizionali sono conosciuti per ridurre l’eccesso di istamina e per controllare il dolore. Ciò è stato specialmente notato con il rame che è stato segnalato per ridurre i dolori articolari dei pazienti che soffrono di artrite reumatoide. L’enzima Ammina ossidasi (contenente rame) ha il compito di ossidare l’istamina nei tessuti, inattivandola.
Quando le cellule sinoviali A, credendo di rispondere a un attacco batterico, producono troppe citochine in grado di richiamare nel liquido anche i linfociti T e B, le cellule sinoviali B smettono di produrre acido ialuronico in favore di massicce quantità di metalloproteasi che contrastano le infezioni, ma attaccano la matrice della cartilagine, e causano il rammollimento superficiale e la fibrillazione cartilaginea (lesioni e fessurazioni vere e proprie), causa l’esposizione dell’osso sottostante che incomincia a crescere irregolarmente.
Le cellule condrociti, in caso d’infezione rallentano la loro capacità di sintetizzare nuova cartilagine e cominciano a produrre NO (ossido di azoto), aumentando lo stato infiammatorio.
Le cellule osteoblasti, presenti nella matrice dell’osso, cominciano a costruire nuovo tessuto osseo, vanificando qualsiasi possibilità di ripristinare il regolare funzionamento dell’articolazione.
Segni e sintomi
I sintomi e i segni clinici che si presentano sono tutti localizzati nell’articolazione interessata (ma può colpire diverse articolazioni) e sono dolore, limitazione del movimento, rigidità, deformità articolare.
Tralascio quelle che sono le indagini cliniche, gli esami e la terapia farmacologica e chirurgica dell’osteoartrosi, ma se vorrete; potete leggere ed approfondire dall’articolo di base » Fonte» da cui ho preso le basi per l’introduzione, anche perché non è concorde ai più recenti studi che affermano che la cura e sopratutto la prevenzione di tale patologia può essere invece coadiuvata da :
Uno stile di vita sano, il controllo dell’obesità, una alimentazione consapevole e non ultimo un esercizio fisico costante ed eventualmente fisioterapia mirata, yoga e mediazione perché anche lo stress è una delle componenti principali in quanto come avviene anche per le patologie della A.T.M. ( Articolazione Temporo Mandibolare ) sicuramente avrete sentito parlare di » Bruximo «, tutte queste parafunzioni mettono a repentaglio la muscolatura , ed essendo essa correlata strettamente con le ossa; predispongono il soggetto ad una postura non corretta con conseguente patologia di aree anche a volte lontane come per esempio i piedi.
Andiamo quindi a leggere altri studi a riguardo.
RIZOARTROSI Patologia della mano.
Se ci fermiamo a pensare alle molteplici attività che svolgiamo chiamando in causa il pollice, è facile accorgersi come l’articolazione che ad esso sottende può andare incontro più delle altre ad affaticamento ed usura. L’articolazione tra il 1° metacarpo (base del pollice) ed il trapezio (una delle ossa della seconda filiera del carpo) è un’articolazione a “sella”, disegnata cioè dalla natura per dare al pollice un ampio raggio di movimento e l’opposizione. Il risvolto della medaglia è che, quest’articolazione con gli anni va incontro ad usura più delle altre articolazioni della mano. Si sviluppa cioè un processo artrosico con dolore e riduzione del movimento. Il dolore è tipicamente definito a «tre tempi»: difficoltà e dolore ad inizio giornata («a freddo»), miglioramento durante la parte centrale («a caldo») e peggioramento la sera. La rizoartrosi o artrosi trapezio-metacarpale è la più frequente forma di artrosi a livello della mano. Si manifesta prevalentemente nelle donne, in particolare tra la 5° e la 6° decade di vita.
Cause
Le cause sono spesso traumatiche come lussazioni o fratture ma anche le attività lavorative o sportive che sollecitano ripetutamente l’articolazione causano una degenerazione cronica dei legamenti che stabilizzano la capsula articolare .
Sintomi
Sintomo principale il dolore e la limitazione funzionale. Nella rizoartrosi, il dolore si localizza prevalentemente alla base del pollice, in regione volare (verso il palmo) in una regione anatomica definita «tallone della mano«. Nelle fasi iniziali, il dolore viene avvertito solo quando l’articolazione viene sottoposta ad un eccessivo lavoro, con il progredire del processo degenerativo artrosico, il dolore, diviene pressoché costante, si associa ad un rumore sordo di sfregamento, quasi un crepitio e si manifesta anche eseguendo semplici movimenti di vita quotidiana dove è richiesto l’utilizzo della pinza pollice-indice come nel gesto di avvitare o svitare un coperchio o un tappo, girare una chiave nella serratura, abbassare una maniglia. Per approfondire Fonte
Ed ora mettetevi comodi in poltrona e guardate il video del professor Marco Lanzetta accompagnato dallo chef stellato Simone Loi, in cui ci spiega la corretta alimentazione di una dieta anti artrosi. (Dalla puntata de Il mio medico del 22 ottobre 2015 condotta da Monica Di Loreto)
Nel video si parla di piante ma perché possano raggiungere il loro potere antinfiammatorio devono essere assunte in quantità quindi saranno preparati erboristici in capsule, tra di esse alcune note, altre meno.
Il video mette in evidenza ancora una volta come le proteine di origine animale incentivino i processi infiammatori .
La dieta vegetariana proposta dal Prof. Lanzetta ne è un chiaro esempio e testimonianza delle sue pazienti.
Gli stessi alimenti possono essere assolutamente vegani anzi sappiamo che stiamo garantendo al nostro corpo un principio di basicità molto più alto.
Allora che ne dite di iniziare un nuovo percorso? non siete ancora convinti? leggete qui sotto:
Acidi diversi
L’acido arachidonico, un acido grasso polinsaturo della serie degli omega-6, presente nella carne, oltre che nelle uova e nei formaggi, è un precursore degli eicosanoidi (sostanze a 20 atomi di carbonio) i quali vengono poi trasformati in altre sostanze, le prostaglandine della serie 2 e i leucotrieni, i quali promuovono l’infiammazione aumentando la vasodilatazione (rossore), la permeabilità capillare (gonfiore), e il dolore.
Concludendo vorrei invitarvi a riflettere ed a pensare che vivere felicemente ci fa bene al cuore alla mente al corpo, gli animali che diventano cibo vivendo sfruttati in gabbie tutta la loro triste vita credete che non trasmettano le emozioni di paura, tristezza, dolore?
Vi sbagliate, mangiandoli mangerete anche loro.
«La qualità del cibo che mangiamo diventa la qualità della nostra coscienza. Perciò se non cambiamo dieta non saremo in grado di cambiare la nostra coscienza.alimentandosi di carne, sostanza pervasa dall’influenza della malvagità verso le altre creature, si promuovono l’aggressività e la violenza.