PETA founder Ingrid Newark
Today is her 67 Birthday » Happy Birthday Ingrid «
Attivista che ha dedicato tutta la sua vita ad aiutare gli animali combattendo e fondando Peta , una importantissima Associazione animalista Internazionale :People for the Ethical Treatment of Animals.
Peta è anche il nome di una antica città della Grecia.
People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) è un’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali.
Fu fondata nel 1980 da Ingrid Newkirk e Alex Pacheco, ispirati dal libro di Peter Singer Liberazione animale. La Newkirk è ancora oggi alla guida dell’organizzazione che ha la sua sede centrale a Norfolk in Virginia. In tutto il mondo, secondo i dati forniti dall’organizzazione stessa, la PETA conta 800000 membri e oltre 100 impiegati. Oltre che negli Stati Uniti, la PETA ha uffici nel Regno Unito, in India, in Germania, nei Paesi Bassi e in Asia.
La PETA concentra i propri sforzi nella lotta a quattro pratiche: l’allevamento intensivo, la vivisezione (o la sperimentazione sugli animali), l’allevamento di animali da pelliccia e l’uso di animali nell’industria del divertimento. Altri sforzi minori sono volti a combattere la pesca, la pratica della disinfestazione (per esempio nei confronti dei ratti), il combattimento di galli e così via.
Scopi e filosofia
Celina Jaitley pro PETA Manifesto contro lo sfruttamento di animali per spettacoli Not stated by PETA – From PETA Yana Gupta
La filosofia della PETA è così sintetizzata:
La PETA crede che agli animali vadano garantiti alcuni diritti fondamentali, e il rispetto dei loro interessi a prescindere da considerazioni di utilità per gli esseri umani. Come voi, gli animali sono capaci di soffrire e hanno scopi nella loro vita; di conseguenza, non sono a nostra disposizione per l’uso come cibo, abbigliamento, divertimento, sperimentazione o per qualsiasi altro scopo[1]
Il presidente Newkirk ebbe a dire: se parliamo di sensazioni come dolore, paura, fame e sete, un ratto è un maiale è un cane è un ragazzo. A lungo termine, la PETA sostiene l’abolizione dello sfruttamento degli animali in qualsiasi forma e a qualsiasi scopo, e sposa la posizione filosofica dei sostenitori dei diritti animali. Nel breve termine, sostiene posizioni di solidarietà verso gli animali (animal welfare) e opera a favore della riforma delle industrie che utilizzano animali. La PETA è una forte sostenitrice dello stile di vita vegano.
Campagne contro aziende
La PETA è famosa per il suo uso aggressivo dei mass media, di corte e dimostrazioni, e per gli attacchi contro le grandi società sospettate di maltrattare gli animali. Finì per la prima volta sotto i riflettori in seguito alla pubblicazione dei risultati di una inchiesta in incognito condotta da Pacheco, in cui si documentavano numerosi casi di abuso e negligenza nella sperimentazione scientifica su primati. Questa indagine portò alla prima condanna di un laboratorio di sperimentazione per il reato di abuso sugli animali.
Nel 1983, la PETA condusse una vittoriosa campagna contro il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che aveva progettato una serie di test di armamenti su cani e capre.
Nel 2000, una nuova campagna di successo fu condotta contro McDonald’s, costringendo la catena di fast food ad aderire a nuovi standard di rispetto per gli animali. Nel 2001, un’azione analoga fu intrapresa nei confronti di Burger King. Dopo mesi di pressioni sui mass media, anche Burger King scese a compromessi con la PETA. I nuovi standard imposti dall’organizzazione della Newkirk includevano limiti inferiori sulle dimensioni delle gabbie per le galline e prevedevano la possibilità di eseguire ispezioni a sorpresa nei mattatoi.
Altre campagne celebri sono quelle contro la catena Kentucky Fried Chicken (KFC), quelle contro Nintendo nel 2011 e nel 2012, contro la PETCO e contro la Procter & Gamble o contro gli allevatori di pecore e le ditte che utilizzano lana prodotta da chi usa la pratica del mulesing.
Sensibilizzazione dell’opinione pubblica
Un’altra industria nel mirino della PETA è quella delle pellicce. Spesso usando VIP seminudi come testimonial, la PETA diffonde lo slogan «preferirei andare in giro nudo che indossare una pelliccia». Un’altra campagna, rivolta ai bambini, utilizzava lo slogan «tua mamma uccide gli animali».
Oltre a campagne contro abusi conclamati o sospettati nei confronti degli animali, la PETA si batte a favore del vegetarianesimo. È celebre la sua posizione a proposito di Gesù Cristo, del quale si sostiene che fosse vegetariano. Anche altri temi a sfondo cristiano sono stati usati dalla propaganda della PETA: per esempio, manifesti che rappresentano un maiale e la scritta: «è morto per i vostri peccati» (he died for your sins).
Un’altra campagna celebre è quella detta Lettuce Ladies («signore di lattuga») in cui donne celebri (per esempio modelle di Playboy) appaiono vestite in costumi da ceppi di lattuga e propagandano la dieta vegana.
Manifesto con Elizabeth Berkley pro dieta vegetariana
La campagna più discussa si chiamava Holocaust on Your Plate («l’olocausto nel tuo piatto»), che cercava di scuotere l’opinione pubblica attraverso l’analogia fra il trattamento riservato agli animali da allevamento e le angherie subite dagli ebrei nei campi di concentramento nazisti durante l’Olocausto. Questa campagna fu severamente condannata dalla Anti-Defamation League (ADL). In un’altra campagna, la PETA utilizzò invece l’analogia con la tratta degli schiavi neri.
Sempre allo scopo di suscitare rumore e discussione, la PETA intraprende di quando in quando campagne con scopi in qualche modo paradossali, per esempio chiedendo a intere città di cambiare nome. Verso la fine degli anni novanta, per esempio, la PETA chiese che Amburgo e Francoforte cambiassero nome, essendo tali nomi associati ad hamburger e hot dog rispettivamente.
Critiche
Le opinioni riguardo all’azione della PETA sono molto varie. Se i suoi sostenitori lodano il fatto che l’organizzazione sia riuscita ad attirare l’attenzione del pubblico sulla questione animale, favorendo anche la diffusione del veganismo, e che abbia ottenuto numerosi risultati pratici (inclusa la chiusura del più grande mattatoio degli Stati Uniti), non mancano le voci critiche contro il suo operato. L’organizzazione viene accusata di aver finanziato gruppi ecoterroristici come l’Animal Liberation Front e la Earth Liberation Front, generalmente condannati dall’opinione pubblica. Lo stesso Pacheco avrebbe dichiarato pubblicamente che, per la causa animale, reati come il furto o la distruzione di beni di proprietà altrui sono accettabili.
Anche alcune posizioni della PETA sulla libertà degli animali sono criticate. Gli avversari di questa organizzazione per esempio ricordano che la PETA sosteneva la liberazione di due scimmie malate di AIDS, sostenendo che il pericolo che queste costituivano per la popolazione umana locale non implicava il diritto di tenerle imprigionate.
Un’altra accusa spesso rivolta alla PETA riguarda il fatto che il suo uso dei massmedia sarebbe talvolta immorale in quanto rivolto verso gruppi vulnerabili. Un esempio in questo senso fu la campagna diretta alle teenager inglesi aspramente criticata in quanto i prodotti derivati dal latte venivano accusati di provocare obesità, acne e altri disturbi particolarmente sgradevoli per gli adolescenti.
Negli Stati Uniti, un gruppo di avversari della PETA ha costituito un’altra organizzazione, usando sardonicamente lo stesso nome PETA, col significato di People Eating Tasty Animals.
Vi sono inoltre diverse inchieste giudiziarie e ampie prove[2] che accusano l’organizzazione di aver ucciso la quasi totalità di cani, gatti ed animali di compagnia non sofferenti, ma anzi, facilmente adottabili come i cuccioli. Giustificato dall’associazione con la mancanza di mezzi e soldi per mantenere gli animali, si è poi scoperto che la stessa non aveva mai predisposto nulla per dare gli animali in adozione e che il suo personale li sopprimeva già a bordo dei furgoni incaricati di raccoglierli presso che li voleva dare in adozione. La PETA è accusata di aver soppresso più dell’85% degli animali ricevuti, mentre altre organizzazioni animaliste americane come le SPCA locali (Society For The Prevention Of Cruelty To Animals International) ne hanno dati in adozione una pari percentuale. Per questa vicenda la PETA è stata quindi accusata di non avere come fine ultimo il benessere degli animali, ma piuttosto il profitto economico dovuto al non doverli accudire e mantenere.
Nel video
La creatrice di Peta ha fondato in India una nuova Associazione con cui si lavora per la creazione di un Santuario ,un rifugio per la salvaguardia di animali che vengono sfruttati e maltrattati in modi davvero inaccettabili, come gli asini , i cavalli ed altri animali sfruttati per trasportare enormi pesi e che nella maggior parte dei casi muoiono stremati.
L’Associazione aiuta, con il suo team di volontari, veterinari etc nelle situazioni sopra citate ed a molti di loro offre l’opportunità di una vita priva di sofferenza nel nuovo » Santuario «.
Questa a loro pagina dove potrai contribuire con una donazione per aiutare a portare a termine ed a sostenere il loro lavoro.
Grazie.